foto Ansa
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Le scelte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nelle nomine dei quattro nuovi senatori a vita, sono specchio della lucidità, della ponderatezza, della chiarezza e della profondità di visione che caratterizzano, come di consueto, i passi del Capo dello Stato.
Le personalità che andranno a svolgere il ruolo di rappresentanti del Paese nella “Camera Alta” - il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l'architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia – non solo porteranno in aula, per quella che è la loro stessa storia personale e professionale, un contributo importante in termini di prestigio, autorevolezza e massima preparazione; ma, ne sono certo, andranno a incidere con equilibrio e profonda competenza nell’economia dei dibattiti, nel confronto delle idee e nell’assunzione delle decisioni riguardanti la vita della Nazione.
Un particolare motivo di soddisfazione poi, mi sia consentito dirlo, è costituita dalla nomina del professor Rubbia, che a Pisa ha studiato e si è laureato, nel 1957: e che dunque, con il suo ingresso in Senato, conduce un’ulteriore “quota di rappresentanza” della nostra città ai massimi vertici istituzionali, dove peraltro da sempre è altamente e degnamente rappresentata.