Il Presidente Massimiliano Angori e la Consigliera Olivia Picchi presenti al presidio organizzato da Libera nel pomeriggio di sabato 11 gennaio, alle 18."Consapevoli del fatto che il decoro urbano sia una prerogativa indiscutibile per tutto il tessuto cittadino pisano, questo non può essere motivo di arretramento nell'impegno alla lotta alla mafia. Riteniamo che sia indispensabile e prioritario sostenere come istituzione i valori fondanti di Libera, volti proprio a combattere la mafia e, più in generale, al contrasto alla criminalità organizzata", afferma il Presidente Angori. "In questo contesto, l'edicola rappresentava una testimonianza concreta dell'impegno a contrastare il crimine organizzato e la cultura della sua diffusione; occorre adesso un rinnovato impegno delle istituzioni, volto a far capire che la mafia esiste e va contrastata, ricordando costantemente i suoi effetti nefasti sulla società, senza far finta che il problema non esista.

Come Provincia siamo pronti a fare la nostra parte, e rilanciare a livello provinciale un lavoro corale delle amministrazioni su questi temi. Purtroppo, spesso, alcune sensibilità mancano anche all'interno delle istituzioni stesse e su questo, coinvolgendo Libera, vogliamo lavorare in maniera sinergica per non sottrarci all'affermazione del problema, con l'obiettivo di combatterlo efficacemente", conclude il Presidente Angori. "Occorre fare chiarezza su un punto: l'edicola rimossa è del Comune di Pisa, non è di Libera né dell'Università. E' compito del Comune occuparsene e rilanciarla", afferma Olivia Picchi, anche Consigliera Comunale a Pisa. "Ecco perché la scelta e le dichiarazioni del Sindaco di Pisa ci lasciano allo stesso tempo sconcertati e preoccupati. Se il bene andava certamente riqualificato e rilanciato nelle sue funzioni, questa era ed è una prerogativa del Sindaco. La scelta di rimuoverlo è sbagliata nei modi e per il significato che essa porta:la lotta alla mafia non può essere ridotta alla discussione sulla bellezza o meno del bene. Togliere l'edicola ha il risultato di lanciare il messaggio culturale che la mafia non esiste e che tutto sia giustificabile. Il Sindaco di Pisa ha ammesso lo sbaglio, ci auguriamo anche noi una soluzione condivisa in tempi brevi. Ieri alle 18 siamo stati presenti al presidio a testimonianza dell'importanza di un impegno diretto su questi temi che non può che essere di tutti".