Cheppia
Cheppia

La gestione razionale delle risorse presuppone la loro conoscenza. Tale assunto, che ad una prima lettura appare scontato, e quasi banale nella sua semplicità, tuttavia non è stato adeguatamente considerato in molte delle azioni gestionali condotte anche nel nostro Paese. Tanti sono gli esempi, specie nella gestione delle risorse naturali. Se anche nella gestione delle risorse naturali "finite" (ovvero quelle, come i combustibili fossili od i metalli, disponibili in quantità limitata) risulta logicamente importante la conoscenza "preventiva", quantitativa e qualitativa, del bene da amministrare, nella gestione delle risorse naturali rinnovabili (quali la Fauna, la Flora, ecc.) lo studio e l'analisi preliminari risultano indispensabili.

I Pesci, si sa, sono organismi viventi poco appariscenti, elusivi per la loro stessa collocazione, che sfugge allo sguardo dei più. Poco interagiscono con la maggioranza di noi, normalmente. Solo poche e specializzate categorie di persone (pescatori, ricercatori) hanno avuto a cuore la loro vita e le loro esigenze. Proprio per questo, dobbiamo dire, che la gestione della Fauna ittica è stata spesso in secondo piano, rispetto ad esempio alla Fauna terrestre od agli Uccelli. Questo, subordinato, interesse e la conseguente scarsa attenzione al reperimento di dati organici e scientifici sulla vita delle acque, ha permesso che negli ultimi decenni si perpetrassero danni enormi e difficilmente sanabili. Lo dimostrano i dati presenti in questo lavoro, dal quale si desume che oltre la metà delle specie di pesci presenti nei nostri corsi d'acqua sono esotiche o comunque non autoctone.

E, si sa: "i Pesci non volano....". Ma, proprio per tale caratteristica, i Pesci risentono velocemente in modo diretto delle modificazioni del corpo idrico nel quale vivono. Essi ci rappresentano nella loro presenza/assenza e nella composizione specifica attuale, il modo nel quale abbiamo saputo (o non saputo) gestire l'acqua, che è risorsa principale e fondamentale anche per la nostra sopravvivenza.

I campionamenti eseguiti nel corso dei tre anni di preparazione della Carta Ittica provinciale dimostrano, in tal senso, che, a causa dell'utilizzo agricolo, industriale e domestico della risorsa idrica, numerosi corsi d'acqua provinciali periodicamente non mantengono il deflusso minimo vitale per i pesci, per gli altri organismi acquatici e, in generale, per la fauna collegata a tali ambienti. Le modifiche apportate al deflusso ed alla qualità delle acque sono all'origine della forte contrazione numerica di specie un tempo comuni, come l'Anguilla, la Cheppia e la Lampreda, che hanno costituito una importante fonte di alimentazione per i nostri nonni.

La Carta Ittica rappresenta uno degli strumenti di cui si è dotata la Provincia di Pisa, al fine di definire, sulla base della conoscenza dello status dei corsi e bacini d'acqua interni, della fauna ittica e dell'impatto antropico su tali sistemi, regole di gestione razionale e sostenibile delle risorse idriche provinciali, che costituiranno i contenuti del Piano Ittico Provinciale. Dalla Carta Ittica si deve partire per ogni intervento di gestione razionale e sostenibile delle nostre acque.

Giacomo Sanavio
Assessore alla Difesa Fauna