All’alba del 1° Novembre scorso, nelle campagne di Fauglia, la Polizia Provinciale ha rinvenuto due reti verticali utilizzate per la cattura di piccola avifauna migratrice. Il personale della Polizia Provinciale, appostandosi nei pressi delle reti, ha colto in flagranza di reato un uomo, il quale aveva messo in opera un vero e proprio “roccolo”, ovvero una struttura abusiva per la cattura di volatili. Infatti nei dintorni delle reti (oltre venti metri di lunghezza per tre di altezza) sono stati rinvenuti un lettore CD (con registrati i canti di uccelli), alimentato da un batteria di auto, e gabbiette contenenti richiami vivi di varie specie di avifauna, in particolare Turdidi; il tutto per attirare le prede nelle reti.

Il bracconiere, residente nel Comune di Crespina Lorenzana, sorpreso proprio mentre controllava ed ispezionava le reti, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di uccellagione, utilizzo di mezzi vietati, cattura e abbattimento di avifauna protetta (rinvenuta sia viva che morta, intrappolata nelle reti). Per il solo reato dell’uccellagione, il più grave tra quelli contestati, l’uomo rischia l’arresto sino ad un anno o l’ammenda da 774 a 2.065 euro. Tutto il materiale utilizzato per l’attività illecita è stato posto sotto sequestro ed è ora conservato presso il Comando della Polizia Provinciale in attesa di disposizioni della Procura della Repubblica.

La Polizia Provinciale di Pisa, nonostante un organico che conta meno di una ventina di effettivi tra uomini e donne, da sempre è impegnata in un’intensa e capillare attività di controllo e prevenzione su tutto il territorio di competenza (oltre 240.000 ettari) sia in campo ambientale che venatorio, con importanti risultati in termini di tutela della fauna. Infatti altre rilevanti operazioni antibracconaggio sono state portate a termine nei mesi scorsi.

A metà Ottobre è stato denunciato un uomo, di nazionalità Moldava ma domiciliato a Firenze, sorpreso in agro del Comune di Castelnuovo Val di Cecina mentre posizionava dei “lacci” (cavetti in acciaio), utilizzati per la cattura di cinghiali, ma anche di altri mammiferi. Il bracconiere è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di esercizio di caccia con mezzi non consentiti, reato per il quale è prevista una pena fino a 1.549 euro.

Nei mesi precedenti, in due diversi servizi antibracconaggio, erano invece state sequestrate due carabine munite di silenziatore, utilizzate per l’abbattimento di cinghiali, ungulati presenti in gran numero sul nostro territorio e prede ambite per i bracconieri.

In Aprile era stato denunciato un uomo, residente a Casciana Terme Lari, sorpreso in flagranza di reato con una carabina silenziata all’interno di un’Oasi di Protezione. All’uomo, oltre l’arma vietata, era stato sequestrato un cinghiale appena abbattuto.

Nel mese di Luglio, nel comprensorio dei Monti Pisani, erano stati sequestrati a carico di un soggetto residente a Vicopisano una carabina in calibro 308 con silenziatore ed un visore notturno.

In entrambi i casi oltre alle denunce per l’utilizzo di armi e mezzi vietati, i soggetti erano stati deferiti anche per esercizio di caccia in periodo di divieto generale, reato per il quale è previsto l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 929 a 2.582 euro.