Il provvedimento è frutto di un percorso di elaborazione e condivisione condotto con impegno insieme alle Regioni, ai Comuni, alle Province e alle Amministrazioni centrali che operano nel Servizio nazionale della protezione civile, primi fra tutti i Vigili del Fuoco, ed è stato arricchito dai contributi delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato. Il Dipartimento rivolge un particolare ringraziamento anche ai rappresentanti del volontariato organizzato di protezione civile, che hanno collaborato alla formulazione delle norme che li riguardano: un patrimonio prezioso del nostro Paese da preservare e valorizzare.

La nuova norma esplicita una necessaria semplificazione legislativa in materia, in via di attuazione della legge 16 marzo 2017, n. 30, recante delega al governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile.

In estrema sintesi, disciplina in particolare il consolidamento della dimensione sistemica, la distinzione e qualificazione delle responsabilità nella catena di comando e controllo in relazione alle diverse tipologie di emergenza e la pianificazione come elemento idoneo ad individuare, a livello territoriale, gli ambiti ottimali che garantiscano l’effettività delle funzioni di protezione civile.

Rispetto al quadro generale per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale, articolato in diverse fasi, individua procedure più rapide per la definizione dello stato di emergenza, con un primo stanziamento non collegato -come attualmente- alla ricognizione del danno, ma stabilito a seguito di una valutazione speditiva eseguita dal dipartimento della protezione civile, sulla base delle informazioni ricevute in raccordo con i territori, nelle more della ricognizione puntuale del danno.

La riforma garantisce e migliora il ruolo del volontariato di protezione civile, anche in raccordo con le recenti norme introdotte per il Terzo settore e con riferimento alla partecipazione del volontariato alla pianificazione di protezione civile.

Un ruolo importante viene riconosciuto alla comunicazione, che sarà fondamentale nell'agevolare la nascita e lo sviluppo di comunità resilienti e alla valorizzazione dei sistemi territoriali con maggiori competenze per il primo intervento a livello locale, rafforzato dall'introduzione della responsabilità del cittadino rispetto alle indicazioni date dalle autorità di protezione civile ai diversi livelli.