Giorno del Ricordo
Giorno del Ricordo

La legge 92 del 30 marzo 2004 riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo per conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo forzato dalle loro terre ed invita il mondo della scuola e della cultura a diffondere la conoscenza di questo capitolo della nostra storia.

Il Presidente della Provincia Massimiliano Angori, partecipa alle iniziative di commemorazione organizzate in collaborazione dal Comune di Pisa e della Prefettura di Pisa

Il programma delle iniziative

- Esposizione dal balcone di Palazzo Gambacorti di striscione commemorativo
- ore 10.30 Pisa Cimitero Suburbano, via Pietrasantina Chiesa di San Gregorio Magno - Celebrazione Santa Messa; a seguire Cippo delle Vittime delle Foibe e degli Esuli Giuliano Dalmati - Deposizione corona di alloro del Comune di Pisa e dell'Associazione Giuliano-Dalmata
- ore 14.00 Consiglio Comunale - Giorno del Ricordo diretta streaming
- ore 16.30 Logge di Banchi - Musiche eseguite dall'Orchestra di archi e coro da camera del Liceo Musicale G. Carducci di Pisa

In ricordo di Norma Cossetto sarà intitolata una rotatoria cittadina.

Il discorso tenuto dal Presidente Angori nella seduta consiliare del Comune di Pisa

"Il nostro Paese non può dimenticare. Furono migliaia le persone uccise in quello che fu un vero e proprio eccidio perpetrato da parte dell'esercito jugoslavo nei confronti della popolazione Giuliano-Dalmata rea di essere, e sentirsi, Italiana, tra il 1943 e il 1947. E il dovere morale di ricordare ce lo consegnano anche le modalità con cui furono decise le sorti di tanti italiani: esecuzioni sommarie, reclusioni in campi di detenzione, uomini vivi e morti gettati negli abissi delle Foibe, inghiottiti, per tanti, troppi anni, dall'oblio e dal silenzio. Non possiamo, inoltre, dimenticare l'amara sorte anche degli esuli Istriani, circa 250mila, che furono costretti ad abbandonare le loro città, Zara, Fiume, Spalato, solo per citarne alcune, perché erano e volevano restare Italiani. Queste persone furono costrette ad abbandonare tutto, le proprie case ed i propri beni, per ricominciare in Italia oppure in altri paesi dove furono costretti ad emigrare a causa delle gravi condizioni economiche che li avevano colpiti.

Vennero smantellate reti familiari, sociali ed economiche, cancellando storia, diversità, pluralismo e convivenza, sui quali si era forgiata nei secoli la civiltà di quei luoghi. Un dolore acuito, per tutti gli esuli, dalla cortina di silenzio e di oblio successive a questi drammatici fatti, col mancato riconoscimento pubblico dell'ingiustizia subita. Fino a quando nel.2004 venne istituita questa giornata, il Giorno del Ricordo, che sottolinea l'importanza e la responsabilità di tramandare alle più giovani generazioni questo che fu un ulteriore scempio per l'umanità, intesa come valore universale.

In questa giornata, oggi, chiediamo pertanto che si esprima una condanna ferma anche nei confronti di chi si è reso responsabile delle Foibe e dell'esodo Istriano, perché un Paese è davvero unito solo se ha il coraggio di ricordare tutta la propria storia, senza distinzioni di sorta".