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Di seguito una parte del suo intervento
"Le ultime morti dei rider a livello mediatico sono state un pugno nello stomaco, perché sono legate a tragici incidenti stradali. Ma ogni giorno purtroppo, in realtà, si consuma una strage silenziosa e non accettabile nel 2022 a cui la politica e tutte le istituzioni devono dare una risposta riportando in primo piano le politiche sul lavoro, che siano attente anche alla sicurezza degli stessi lavoratori.
Drammatici anche i numeri ufficiali delle cosiddette morti bianche.Il primo trimestre 2022, confrontato con lo stesso periodo del 2021, sia a livello sia nazionale che toscano, indica tutti i parametri in aumento purtroppo.
E soprattutto i morti sul lavoro: dopo la pandemia, in assenza di emergenza sanitaria, le morti sul lavoro sono drammaticamente aumentate passando da 171 nel 2021 a 452 nel 2022 con un +164%, sono i dati dell' Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega: Infortuni Mortali e Dati Statistici di Mestre. I primi 8 mesi del 2022 indicano, inoltre, le denunce di infortunio che sfiorano il mezzo milione, a livello nazionale.
Rinnovo pertanto l'appello al nuovo Governo in pectore, ma anche a tutte le forze politiche in modo trasversale, ad adoperarsi concretamente per affrontare questi temi anche proprio sui luoghi di lavoro, anche con iniziative ad hoc, istituendo delle commissioni istituzionali apposite, anche con corsi di formazione davvero mirati a garantire la sicurezza sul lavoro, su ciascun lavoro, ricalibrando anche, dove opportuno, i meccanismi di sicurezza stessi e gli orari e i carichi per i lavoratori. Nel 2022 non si può morire di lavoro, e come istituzioni non possiamo più permetterci di affermarlo soltanto in modo retorico"
(photo credits Gerardo Teta)