Il sistema produttivo meccanico della Valdera è composto principalmente da piccole e medie imprese, il 56% delle imprese ha un fatturato inferiore a 5 milioni di euro ed il 39% circa ha meno di 30 addetti. Il 53% delle imprese ha un fatturato proveniente dal mercato provinciale.
I principali asset competitivi delle imprese operanti nell’area sono la flessibilità della risposta e la vicinanza territoriale: nelle filiere complementari per l’approvvigionamento della componentistica da parte della Piaggio l’indotto locale infatti tende a soddisfare la domanda di componentistica a medio o basso contenuto di conoscenza (cavalletti, parti di telai, telai completi, lavorazioni meccaniche..) e minore facilità di trasporto, mentre quella a maggior contenuto di conoscenza, per la quale l’elemento distintivo è rappresentato dagli aspetti qualitativi, e a basso contenuto di conoscenza e minimo ingombro, per i quali il fattore competitivo è il costo, si rivolge a fornitori principalmente overseas.

Nell’avvicendarsi delle fasi di crisi e di ripresa della grande azienda locale, nonché dei mutamenti che hanno interessato lo scenario internazionale di riferimento, la reazione delle imprese è stata diversa: alcune di esse, per lo più di medie dimensioni, in cui esisteva una struttura organizzativa abbastanza articolata, sono state in grado di attivare processi di diversificazione della clientela in tempi piuttosto brevi; altre, quelle più legate alla Piaggio e di dimensioni maggiori, hanno valutato più conveniente conservare un ruolo di rilievo tra i fornitori, piuttosto che investire energie e risorse in altri mercati e correre il rischio di non essere in grado di soddisfare la domanda del principale committente con rapidità, ma hanno pagato i cambiamenti di politica di esternazionalizzazione dell’azienda leader. Le piccole imprese, hanno subito il maggior piazzamento competitivo nelle logiche del grande committente locale, a favore di imprese di medie dimensioni, maggiormente strutturate ed organizzate ai fini della realizzazione di componenti e lavorazioni.

Negli ultimi anni si è registrato un lento processo di trasformazione:
- è accresciuta la consapevolezza tra le aziende, di una maggiore attenzione alla struttura organizzativa interna, soprattutto riguardo agli aspetti logistici e di gestione della qualità, ma ancora poco sviluppate appaiono le funzioni commerciali e progettuali;
- l’innovazione, che per lungo tempo ha riguardato essenzialmente i processi produttivi, in tempi più recenti si rivolge anche ai prodotti, anche se ridotti sono i casi di ricorso al brevetto;
- esiste una disponibilità diffusa all’associazione e alcuni esempi concreti ci sono stati, ma non si sono ancora verificate partnership strategiche o commerciali;
- le imprese ricorrono all’outsourcing di attività non core verso altre imprese locali, ma ancora ridotta è l’esternazionalizzazione di parti essenziali dei prodotti;
- l’internazionalizzazione è ancora un fenomeno riservato ad un numero ristretto di aziende e comunque coinvolge percentuali estremamente ridotte di fatturato;
- l’introduzione delle tecnologie informatiche, per quanto auspicata dalle imprese, appare ancora un investimento troppo elevato per aziende con dimensioni prevalentemente ridotte;

A fronte della concorrenza dei paesi del Sud Est Asiatico è necessario sempre più predisporre una vera è propria strategia di sviluppo industriale, mirata a sostenere lo sviluppo e l’evoluzione del tessuto economico locale. Le imprese dovranno investire in ricerca, diversificare o riconvertire la produzione puntando su prodotti di qualità, nonché formare il capitale umano.

La Provincia sta realizzando politiche mirate ad incentivare le aggregazioni fra imprese, creare collegamenti e sinergie tra aziende della subfornitura Piaggio, aziende metalmeccanica dell’area vasta e aziende del comparto della componentistica auto per costituire un indotto locale, instaurare collaborazioni tra i centri di ricerca/università del territorio e le imprese, potenziare lo sviluppo di settori innovativi trasversali (elettronica, microelettronica, telecomunicazioni e informatica e robotica) e far crescere la sensibilità in materia di innovazione sul piano ambientale.