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Riportiamo qui di seguito il saluto del Presidente Angori.

La nascita della Repubblica Italiana si festeggia ogni anno il 2 giugno. La data non è stata scelta a caso: il 2 giugno si ricorda il referendum del 1946 che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha sancito la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. 

Una Repubblica di cui oggi, alla luce della crisi internazionale che da oltre 90 giorni sta scuotendo l'Europa, non possiamo che essere grati, soprattutto per il sacrificio dei nostri padri fondatori che hanno lottato per la sua realizzazione,  e allo stesso tempo una Repubblica per cui dobbiamo continuare ad operare affinché i valori di pace e democrazia si diffondano oltre i nostri confini, spargendosi in tutto il mondo, affinché la società civile possa affondare le sue radici in uno Stato che è a sua volta il vero collante della società.

Mai come gli anni che ci siamo lasciati alle spalle, funestati da una terribile  e inaspettata pandemia, ci hanno fatto riflettere sull’importanza di uno stato ben organizzato, delle sue istituzioni e delle loro fondamentali interconnessioni con le autonomie locali.

L’esigenza di uno stato efficiente, indipendente ma fortemente integrato in una comunità internazionale, innanzitutto europea, che grazie a dei saldi legami solidaristici lo aiuti a risollevarsi da difficoltà temporanee, siano esse sanitarie, sociali o economiche. Se ci apprestiamo a lasciare alle spalle lutti, sofferenze, restrizioni e privazioni che non hanno risparmiato nessuno è proprio grazie alla rete di relazioni umane e di conoscenze scientifiche condivise che sono patrimonio dell’umanità intera e che tali devono rimanere nell’interesse di tutti. E partendo anche da questi presupposti dobbiamo essere protesi a mantenere valori di pace e solidarietà, di cui è pregnante la nostra Costituzione, affinché siano sedati anche i conflitti presenti nel nostro Continente.

Vorrei pertanto condividere con voi uno stralcio del messaggio che il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato in occasione di questa ricorrenza:

"Sono trascorsi settantasei anni dal voto referendario con cui il popolo italiano sceglieva la Repubblica, inaugurando, dopo l'avventura del fascismo e la tragedia bellica, una nuova pagina della nostra storia. L'Italia avrebbe poi, con la Carta costituzionale, edificato un riferimento sicuro su cui realizzare una nuova comunità, un programma esigente da attuare, all'insegna dei valori della pace e della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà sociale. Oggi, mentre il Continente europeo è colpito dall'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina, la comunità nazionale, nella Festa della Repubblica, si raccoglie con orgoglio e convinta adesione intorno agli ideali che ne fondano l'identità e che costituiscono l'impegnativo orizzonte di quanti esercitano funzioni pubbliche".

Solo così, con la massima collaborazione di tutti e il rispetto per le istituzioni, siano esse la scuola, il comune, la Chiesa, lo stato, la nostra comunità può progredire, migliorare, crescere insieme. Un rispetto che non sia acritica accettazione ma preveda la partecipazione attiva di tutti, mettendo da parte interessi personali e privilegiando una crescita armoniosa della collettività. Un bene comune che non sia qualcosa da spogliare per personale tornaconto ma invece patrimonio di tutti, da conservare e arricchire a beneficio di tutte le generazioni, anche di quelle future.

È qui il senso più profondo, oggi, di questa ricorrenza.

Viva la Repubblica, Viva la Costituzione : Viva l'Italia!

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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