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Nonostante la Legge 157 del 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) vieti su tutto il territorio nazionale ogni forma di cattura di uccelli e mammiferi selvatici, l’uccellagione, seppur marginalmente, è ancora praticata sul territorio della provincia di Pisa. La cattura illegale dell’avifauna avviene prevalentemente da un sito accuratamente predisposto nel quale vengono posizionate delle reti verticali (cosiddetto roccolo) e le specie “bersaglio” sono principalmente tordi e merli. Ciò in virtù del fatto che tali specie, se provenienti da allevamento (quindi regolarmente certificate ed inanellate), possono essere utilizzate dal cacciatore come richiami vivi durante l’attività venatoria da appostamento. Pertanto gli esemplari illegalmente catturati vengono inanellati (con anelli contraffatti o “recuperati” da capi deceduti) per poi essere utilizzati per fini venatori dallo stesso catturatore o ceduti ad altri cacciatori.

Il fenomeno è monitorato dalle autorità nazionali e locali e nel 2017 il Ministero dell’Ambiente e ISPRA hanno redatto un “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, approvato dalla conferenza Stato-Regioni-Province Autonome. In tale contesto la Polizia Provinciale di Pisa, nel periodo del “passo” degli uccelli migratori, oltre ad intensificare le attività di vigilanza, raccogliendo informazioni sul territorio, predispone specifici servizi antibracconaggio.

Durante uno di questi servizi, il 1° di Novembre, sono stati sorpresi in flagranza di reato due soggetti che, avendo posizionato svariati metri di reti verticali in due distinti siti, erano intenti a praticare l’uccellagione. A seguito degli accertamenti urgenti di polizia giudiziaria previsti dal C.P.P., gli Ufficiali ed Agenti della Polizia Provinciale di Pisa hanno posto sotto sequestro varie reti verticali, un fucile di piccolo calibro (il cui uso venatorio non è consentito dalla normativa), una trappola per mammiferi, una quindicina di esemplari catturati (merli e tordi), per alcuni dei quali, a conclusione degli accertamenti, potrebbe essere ipotizzato anche il reato di maltrattamento di animali.

Per i due uomini, M.R. e G.A., entrambi residenti nel Comune di Casciana Terme Lari, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Pisa per la violazione di varie norme della Legge 157/92 previste come reato, la più grave delle quali, l’uccellagione, prevede una pena fino ad un anno di arresto o l’ammenda da 774 a 2.065 euro.

Ultimo aggiornamento

06-11-2023 12:11

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